"L'evoluzione di Calpurnia" è il romanzo d'esordio della neozelandese Jacqueline Kelly. Era stato inserito nella "rosa dei dieci" libri scelti dalla commissione del concorso per lettori dai 14 ai 19 anni "Letture in ConCorso", edizione 2011.
Il concorso consentiva di recensire i libri in vari modi: oltre alla forma tradizionale, si poteva scegliere di esprimere il proprio pensiero sul libro letto in forma grafica, con un'audiorecensione, con un video.
Una partecipante, Anna Maria Zampieri (18 anni) ha accolto la sfida, ed ha proposto la recensione grafica che trovate qui a fianco.
La commissione è rimasta così piacevolmente colpita e sorpresa che ha scelto di farle vincere il concorso, assieme a Lara Bassi, che ha scelto invece la recensione tradizionale per raccontare il libro "Storia di Mina" (leggetela qui!).
"L'evoluzione di Calpurnia" è stato selezionato e brevemente recensito nella rubrica "Un libro in un sms" di "Mare di Libri: il festival dei ragazzi che leggono", a questa pagina.
Il festival "Mare di Libri" si svolge proprio in questi giorni a Rimini.
La biblioteca ed il Gruppo Giovani Lettori sono virtualmente presenti al Mare, perchè hanno collaborato a distanza per la realizzazione della mostra "Classici al dieci per cento", pescando nelle proprie letture di libri classici e contemporanei.
sabato 16 giugno 2012
giovedì 14 giugno 2012
La storia di Mina... con le parole di Lara
" Lei sorride.
Dunque
scrivere è come portare a spasso le parole? dice."
Le parole
camminano, riempiono le pagine, fanno sorridere come piangere.
Le parole
anelano all'espressione, un'espressione di cui noi possediamo la chiave.
Mina è una
giovane ragazzina semplicemente innamorata dell'armonia e della melodia che
queste sono capaci di sprigionare,
irradiando ogni cosa: seduta su quell'albero, sotto quel nido, gambe a
penzoloni, il gatto Bisbiglio accanto (una presenza oscura), e il diario tra le mani, si lascia
pervadere, completamente dominare e guidare da queste dando loro libertà sulle
pagine bianche.
Le parole le
permettono di viaggiare, di essere coraggiosa, dar loro sfogo aprendo le porte
all'espressione con una così dolce,
naturale e quasi angelica semplicità che la rende una bambina straordinaria.
Ma è
incompresa: "Mina la stramba! Mina l'atipica!", dicono.
Nessuno
sembra poterla comprendere se non l'unica madre, i suoi pensieri, le sue
parole, a lei sempre fedeli, e gli uccelli, che in ogni momento la sovrastano
rendendola capace di guardare il cielo con occhi nuovi e di meraviglia.
Mina,
concatenando parola con parola in una meravigliosa armonia di suoni, quasi un
canto d'uccelli o un bubolio di gufo, "portandole a spasso", rende
candidi e chiari i pensieri che le si affollano nella mente, avvicinandosi alle
risposte alle domande alle quali sembra non esista invece linguaggio umanamente
conosciuto per trovarne soluzione.
La lettura
di questo grandioso libro, nonostante al principio mi fosse apparso la solita e
banale storia di bambina introversa senza padre che impiega la vita a
rivangare tristi ricordi, si è poi, invece, rivelata geniale, semplicemente
unica ed oserei dire illuminante.
Mi ha come
annessa, immedesimata nella stessa Mina facendomi vedere, attraverso i suoi
stessi occhi, quella volta celeste irradiata dalle stelle, i piccoli Steephy,
lo strambo bimbo tatuato e Sophie, "l'oltretomba" , i piccoli
uccellini che giocavano in cielo planando e spiccando il volo, il soave e dolce
cinguettio dell'allodola, i colori, i suoni ed il canto delle parole, la
diabolica signorina Scullery... Almond è, insomma, stato capace di rendere
reale un racconto con semplicità.
Ecco dunque,
anche a voi, un'attività straordinaria, come quelle di Mina nel suo diario:
ATTIVITA' STRAORDINARIA:
Prendete in mano questo libro.
Apritene la copertina.
Ora, lasciatevi pervadere dalle melodiche parole di questo libro.
Non temete, non abbiatene paura! Abbandonatevi e fatevi cullare.
Ridete con loro.
Cantate con loro, uccelli nati per la gioia rinchiusi in gabbia!
Lara Bassi, 15 anni, vincitrice (ex aequo con Anna Maria Zampieri) del Concorso "Letture in ConCorso" edizione 2011 della Biblioteca di Breda.
giovedì 7 giugno 2012
L'uomo che fuggì dal futuro
E’
triste dover ricordare un grande scrittore al momento della sua scomparsa, ma
forse questo è un caso speciale…Ray Bradbury è mancato il 5 giugno, all’età di
91 anni. Un uomo proiettato più che mai, con la sua intera opera, nel futuro e
che come nessun’altro è riuscito ad immaginarlo, tant’è che ancora oggi, nel
nostro quotidiano, sui giornali, nelle conquiste dell’uomo contemporaneo ritroviamo
gli scenari dei suoi racconti, spesso con una precisione quasi inquietante.
Eppure
era proprio quello che si dice “un uomo d’altri tempi”: apprendiamo nelle consuete
biografie dei quotidiani di questi giorni che giudicava le automobili come una “pestilenza
che aveva mietuto più vittime di una guerra mondiale”, “abbiamo troppi
telefonini, troppo internet, troppe macchine ormai, dobbiamo liberarcene”. Aveva
impedito la commercializzazione in versione e-reader dei suoi libri, lavorava
(finchè le condizioni fisiche gliel’hanno permesso) con la sua mitica macchina
per scrivere…
Insomma
Ray era uno che conosceva così bene la natura umana (tanto da maturare delle
così originali e personali convinzioni sulla società odierna) da poterne
delineare lucidamente le evoluzioni future: “No, io non ho mai cercato di prevedere il
futuro: ho cercato di prevenirlo"; i suoi maggiori ispiratori
furono Hemingway e i fumetti, soprattutto i Peanuts (ricordate Snoopy e i suoi incompiuti
incipit letterari?), la sua vocazione il genere fantascienza e fantasy, ma
calati profondamente nella realtà quotidiana.
Nella nostra biblioteca possiamo trovare ovviamente il suo capolavoro Fahrenheit 451,
anche nella versione cinematografica di Truffaut, nonché altre raccolte di
racconti (genere in cui riusciva a realizzare autentici capolavori). Ma i suoi
libri sono facilmente reperibili ovunque, a chi vuole avvicinarsi alla sua
prolifica opera ci sentiamo di consigliare anche Cronache marziane (da cui abbiamo
tratto un brano per una lettura “al buio” in occasione di m’illumino di meno
qualche anno fa), Le auree mele del sole, Il popolo dell’autunno, Viaggiatore
del tempo, solo per citare qualche altro caposaldo.
Ma
Fahrenheit 451 è impressionante: vi si bruciano i libri, la cultura è
sostituita dalla televisione, in ogni casa gli schermi giganti interagiscono
direttamente con noi, ognuno si sente protagonista di un mondo dorato , ma
terribilmente vacuo e che genera soprattutto una banale omologazione:
"...sapete cosa ho scoperto?»
«Che cosa?»
«Che la gente non dice nulla»
«Oh, parlerà pure di qualche cosa, la gente!»
«No, vi assicuro. Parla di una gran quantità di automobili, parla di vestiti e di piscine e dice che sono una meraviglia! Ma non fanno tutti che dire le stesse cose e nessuno dice qualcosa di diverso dagli altri..."
«Che cosa?»
«Che la gente non dice nulla»
«Oh, parlerà pure di qualche cosa, la gente!»
«No, vi assicuro. Parla di una gran quantità di automobili, parla di vestiti e di piscine e dice che sono una meraviglia! Ma non fanno tutti che dire le stesse cose e nessuno dice qualcosa di diverso dagli altri..."
Il messaggio di questo libro, che forse è il messaggio più
importante di Ray Bradbury, è che anche nei momenti che sembrano più bui non
dobbiamo, non possiamo perdere la speranza. La “resistenza” può passare
attraverso tante modalità, e quella suggerita è nel conservare un tesoro per il
domani, per coloro che verranno, per dare loro una base, una memoria, un modo
per ricominciare, un libro per esempio.
"Noi non siamo che copertine di libri, il cui solo
significato è proteggerli dalla polvere".
Se amate questo autore e volete citare il vostro racconto preferito, usate i commenti!
Christian S.
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