Cipì: vi ricordano qualcosa
queste due sillabe così apparentemente insignificanti ed infantili,
che assomigliano al cinguettio degli uccellini?
Se la risposta è sì, cari
lettori, gioite pure ripensando al maestro o alla maestra che vi
aveva presentato quest'opera d'arte.

Che l'abbiate già letta o
che la stiate per leggere, ripensate alla storia del simpatico
uccellino e alle sue avventure con ammirazione verso il suo autore,
Mario Lodi, maestro elementare, scrittore e pedagogista
scomparso lo scorso 2 marzo.
Ora, però, mi correggo:
Mario Lodi non è l'autore di Cipì, o almeno non l'unico!
Immaginate un maestro che,
negli anni Sessanta, fa uscire dall'aula i propri alunni, fa sì che
possano osservare la natura e poi gli fa scrivere una bella storia su
quel che hanno scoperto. E' grazie alla fantasia e alla creatività
dei bambini che, in Cipì, gli animali parlano e incarnano
pensieri e sentimenti umani. Non vi sembra fenomenale, soprattutto
per l'epoca, che i co-autori di Cipì fossero proprio i suoi
alunni?
Mario Lodi è morto, sì, ma
è vissuto a lungo ed intensamente. E soprattutto, grazie al suo
grande coraggio, ha ottenuto veri successi nella vita!
Nati per Leggere ricorda il
Maestro con queste parole:
"Oggi è difficile
educare perché il nostro impegno di formare, a scuola, il cittadino
che collabora, che antepone il bene comune a quello egoista, che
rispetta e aiuta gli altri, è quotidianamente vanificato dai modelli
proposti da chi possiede i mezzi per illudere che la felicità è nel
denaro, nel potere, nell'emergere con tutti i mezzi, compresa la
violenza. A questa forza perversa noi dobbiamo contrapporre
l'educazione dei sentimenti: parlare di amore a chi crede nella
violenza, parlare di pace preventiva a chi vuole la guerra. Dobbiamo
imparare a fare le cose difficili, come disse Gianni Rodari in una
delle sue ultime poesie: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco,
liberare gli schiavi che si credono liberi."
(Mario Lodi)
(Mario Lodi)
Grazie Maestro!
Anna Maria
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