Per chi fosse curioso di conoscere l'ultimo libro discusso dal nostro GdL "L'isola dei lettori" ecco una breve sintesi.
Il prossimo mese ci si troverà lunedì 3 giugno alle 21 per parlare di "Lezioni di chimica" di Bonnie Garmus.
Il libro d'esordio della Strout è ricco di dettagli, e svela l'ottima capacità descrittiva dell'autrice. Abbiamo amato la capacità di descrivere alcuni elementi o aspetti (la pioggia, la calura, il legame tra Amy e Isabelle, aggiungerei anche il ginkgo con le foglie pronte a cadere).
Il libro d'esordio della Strout è ricco di dettagli, e svela l'ottima capacità descrittiva dell'autrice. Abbiamo amato la capacità di descrivere alcuni elementi o aspetti (la pioggia, la calura, il legame tra Amy e Isabelle, aggiungerei anche il ginkgo con le foglie pronte a cadere).
È
un romanzo privo di colpo di scena finale (perché avviene prima) che
rispecchia il vivere quotidiano, con le sue complessità, senza fuochi
d'artificio.
Qualcuno
si è arrabbiato con il professor Robertson, qualcun altro ha dovuto
distaccarsi perché tendeva ad essere coinvolto emotivamente con il
rischio di giudicare eccessivamente certi personaggi. Evidentemente, la
Strout permette una certa identificazione.
Non
abbiamo svelato nè sveleremo i grandi eventi che accadono a metà del
libro, per rispetto di chi non lo ha ancora letto, ma abbiamo accennato
al cambio di velocitá, al linguaggio esplicito e al trattamento benevolo
della comunità nei confronti di quella ragazza di buona famiglia che
resta incinta e dà in adozione il figlio.
Sul
rapporto genitore-figlio si è riflettuto su quanto non detto c'è
talvolta, anche per la difficoltà ad esprimere i sentimenti con chi
abbiamo legami di sangue. Le due donne in macchina, alla fine del libro,
non riescono infatti a parlarsi chiaramente, ma il loro è un dialogo
inceppato che dura per 400 pagine, sanandosi forse in un paio di brevi
punti.
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