giovedì 21 marzo 2013

Il Gruppo Teatro e la Vecia di metà Quaresima

Anca sto ano un vero suceso, el dieze de marso ghemo fato el proceso!

Par Breda de Piave e ze na bea ocasion,
come ogni ano ghe ze sta tradission.
E co tute e robe sucese ghe saria da far fogo,
ma noialtri a nostra ROGNOSA PESSONA mandemo al rogo.
Ghemo parlà de tasse, de poitici e dee  so vite
sensa che nesuni ciapasse a congiuntivite.
Ma anca l’aministrasion gà vuo a so parte
e gnanca i preti gavemo assà in disparte.
Del nostro bel paese gavemo fato na fotografia
ridendo e schersando anca su l’ovovia.
Ma visto che ze finio el tempo dei sondaggi
sarìa ben presentarli sti quatro personaggi.
Visto che a Breda no gavemo i carabinieri
Se semo munii de do bei USCERI (Franco&Franco).
Co tuta che a luce che ghe jera
Ga fato el so ingreso anca a CANCELIERA (Silvia).
Ma ghe jera anca uno che nol voeva nesuna scusa
el ze, pa forsa, l’avocato dea ACUSA (Luca).
Ma na bea maestra no a ze rivada aea resa
proprio brava l’avocata dea difesa (Sara).
E nonostante a fosse tuta trucada
Anca a VECIA a ga fato a so comparsada. (el nome dea vecia no podemo dirlo, me dispiaze!)
E infine ze rivà el paron dea legge
el GIUDICE che tuto el proceso regge. (Stefano)
Ringrassiemo davero tuti i presenti
E riproponemo e paroe del giudice par quei che jera asenti.



Ghe se zente che se lamenta col mondo
e i speta che a luna a gapia fato el tondo...

no voria n’dar tanto distante e me fermo in tel nostro paese:
cari poitici vardè ben a vostre spese!

Vorie ricordarghe un pensiero grando come un deo
che me dizeva me pare quando iero puteo:

 "A carità se a fa co queo che te te cavi ti
no co i schei dea popoeassion che te ga in pi"

In internet se se dize e robe vardando  na teeviziòn
ma troveremo el tempo anca de scoltarse da drio un goto de vin bon

Se a volte stemo serai in casa sensa far gnente
vinzemo a pigrissia e moemose fra a zente.

A na vecia ogni ano ghe demo a colpa
a ze na tradission che no voemo che a vegna tolta:

se a ga fato colcossa mai lo savaremo
ma desso e nostre colpe noaltri ghe demo.
  
Se parla de ingiustissie che ze capitae so a nostra testa
e dovemoghe pur far a festa.

De meta' Quaresema de dar un giudissio e mi ga messo
mi, un giudice de na sera mai incompatibie e gnanca fesso.

Me sento investio de na gran responabilita'
dover giudicar che a pora vecia la’...

e dato che a ze na roba seria e non un zogo
mi sta vecia a condanno al fogo!!!

Anca st’ano co na sc’ianta de fadiga se vemo dato da fare
vemo mes su sta comedia popoeare...

e se ve vemo fatto pasar na serata in alegria
el merito nol ze mio ma de sta compagnia!

lunedì 18 marzo 2013

Odio i libri! Ma perché?


Ma come, proprio a me? A me doveva spiattellarlo in faccia, questo sentimento che si portava dentro da chissà quanto? Eppure le ho provate tutte, alla fine, disperato, ho cercato perfino di inculcarglieli i libri, come si fa con lo sciroppo per la tosse o le vitamine…ma lei/lui niente...non c'è proprio verso.


Ma insomma, dov’è che ho sbagliato?

Ben prima di Daniel Pennac, sulla rivista «Il Giornale dei genitori» che dirigeva, Gianni Rodari scrisse un elenco di cose da evitare per non scatenare nei bambini una certa allergia, per non dire inguaribile intolleranza, verso la lettura. 

Nove modi per far odiare la lettura ai bambini.

1.   Presentare il libro come un’alternativa alla tv

2.   Presentare il libro come un’alternativa al fumetto
3.   Dire ai bambini di oggi che i bambini di ieri leggevano di più
4.   Ritenere che i bambini abbiano troppe distrazioni
5.   Dare la colpa ai bambini se non amano la lettura
6.   Trasformare il libro in uno strumento di tortura
7.   Rifiutarsi di leggere ai bambini
8.   Non offrire una scelta sufficiente
9.   Ordinare di leggere

Che ne dite, qualcuno di voi si ritrova in tutto o in parte in questo elenco? Sia come vittima che come persecutore intendo dire...
Questo tema mi è venuto in mente leggendo il bel post di Annamaria e sfogliando ieri l'inserto La Lettura del Corriere della Sera, che parla proprio di Gianni Rodari. 
Christian



giovedì 7 marzo 2013

La donna è come un libro?


La giornata internazionale della donna, istituita in Italia nel 1922, per celebrare le conquiste sociali ed economiche delle donne (ma anche per ricordare le discriminazioni nei loro confronti) è un pretesto per suggerire qualche libro a tema.
Nel social network Facebook, in questi ultimi giorni, molte giovani hanno sostituito la loro foto con quella di una donna che ritengono le rappresenti o che amano particolarmente.
Qualcuna ha scelto delle scrittrici: Virginia Woolf, Simone de Beauvoir e Jane Austen, per esempio.
Jane Austen, con il suo “Orgoglio e pregiudizio”, ha aperto la strada ad una letteratura ricca di analisi e di ironia come quella di Dickens. Virginia Wolf, capostipite della letteratura femminista, ha scritto nel 1929, “Una stanza tutta per sé”, un saggio che, ripercorrendo la storia letteraria della donna, rivendica il suo diritto ad avere accesso alla cultura e sottolinea, ridicolizzandoli, i difetti di una cultura d’elite universitaria nella quale la donna non è ammessa.
“Il secondo sesso” di Simone de Beauvoir fu una grande provocazione per l’epoca: passando in rassegna i ruoli affibbiati dagli uomini alle donne (sposa, madre, prostituta, lesbica) la filosofa arrivava alla descrizione della “femme independante”.     
Se amate i romanzi, alcuni libri che raccontano storie di donne sono questi -tutti presenti in biblioteca-: “Brutta!” di Constane Briscoe, “La casa degli spiriti” di Isabel Allende, “…e venne chiamata due cuori” di Marlo Morgan, “La metà dimenticata” di Xinran, “Leggere Lolita a Teheran” di Azar Nafisi.
Ci sentiamo di citare anche qualche saggio: “Dalla parte delle bambine” di Elena Gianini Belotti -che sostiene l’importanza, per l’individuo, di svilupparsi nel modo in cui gli è più congeniale, indipendentemente dal sesso-; “Il paese delle donne” di Yang Erche Namu -che descrive un luogo ai piedi dell’Himalaya dove vive una società tuttora fondata sul matriarcato-; Clarissa Pinkola Estes, psicanalista junghiana, ha scritto l’ormai celebre classico “Donne che corrono coi lupi". Se volete leggere le trame e il commento di qualche lettore, provate a cercarle su Anobii: basta inserire il titolo nella barra al posto di "cosa stai leggendo ora?" e proseguire fino in fondo.
Mancano i film! Ecco qua: “Agorà” (regia Alejandro Amenabar), la storia della filosofa Ipazia D’Alessandria, “Il canto di Paloma” (Claudia Llosa), che affronta anche il tema della violenza sulle donne; “Vogliamo anche le rose”, film documentario del 2007 scritto e diretto da Alina Marazzi, che analizza la nascita e gli sviluppi del movimento femminista in Italia.         
Infine ricordiamo una grande donna scomparsa da poco, Rita Levi Montalcini. In biblioteca è presente un suo libro per ragazzi che però è adatto a qualsiasi età: “Le tue antenate: donne pioniere nella società e nella scienza dall’antichità ai giorni nostri”.
Giacomo Casanova disse: “La donna è come un libro che, buono o cattivo, deve piacere fin dalla copertina”. Venite quindi in biblioteca… a vedere le copertine dei libri che vi abbiamo consigliato!

venerdì 1 marzo 2013

Incontro di marzo del Gruppo Lettura

Concluse con successo le letture animate di Carnevale, i lettori del Gruppo Lettura Animata "Voci di Carta" sono pronti per partire con la programmazione e la preparazione di alcune iniziative primaverili (letture sulla bicicletta, sui viaggi, per gli ospiti della casa di riposo...).
Invitiamo i lettori (ed aspiranti tali) a partecipare alla nostra riunione del mese, che si terrà lunedì 4 marzo alle ore 21 nell'Aula Magna della scuola media.
Se vi vengono in mente brani interessanti, ma non potete partecipare alla riunione, vi invitiamo a segnalarceli sempre e comunque, commentando questo nostro post o scrivendo alla Biblioteca.