sabato 27 luglio 2013

Appuntamento con la paura


CONVERSANDO IN BIBLIOTECA

Finalmente è arrivata l’estate e c’è più tempo per leggere, vero?
Certo, ma finché la scuola mi impone sempre i soliti noiosissimi libri…
Hai ragione, sono davvero troppo grossi e antiquati per la tua età. Ma sbaglio o nella lista c’è anche “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie?
Sì, ma ovviamente quello l’ho già letto!
Che c’entra! E’ così bello! Io lo rileggerei.
Ah, l’hai letto anche tu? Non pensavo ti piacessero i gialli.
In effetti lo credevo anch’io. Però l’anno scorso l’ho trovato nella libreria di casa nostra e il titolo mi ha incuriosita. E’ stato amore a prima vista (o a prima “lettura”) con Agatha Christie! Tanto che quest’anno ho deciso di cimentarmi in un altro suo romanzo.
Quale? Io ne ho letti cinque o sei…uno più avvincente dell’altro.
Ho letto “Carte in tavola”, quello che parla di un singolare signore che viene ucciso in casa sua, una sera, durante una partita a bridge tra i suoi invitati. Fenomenale! L’ho divorato; è impossibile staccarsi da quel libro senza averlo prima finito.
Hai ragione, è un libro geniale! Però mai quanto “Dieci piccoli indiani”, è ovvio: quale altro libro può rendere possibile l’impossibile? Ma dopo questo i migliori per me sono quelli in cui ad agire è l’investigatore belga Hercule Poirot (come appunto “Carte in tavola”). Poirot, nonostante il suo carattere altezzoso, ha una mente straordinaria e, allo stesso tempo, è un personaggio alquanto buffo.
E’ sembrato anche a me così e lo verificherò ancora meglio leggendo altri romanzi di Agatha Christie. Voglio leggerli tutti!
Tutti?!? Ma tu sai che ha scritto un’ottantina di romanzi, tra cui la maggior parte gialli, qualche rosa e una splendida autobiografia? Sei sicura di riuscire a leggerli tutti?
Mmm… Allora cercherò di selezionare quelli che mi interessano di più, ne ho visti molti anche in biblioteca. Me ne consiglieresti uno da leggere prossimamente?
Se non hai ancora letto il celebre “Assassinio sull’Orient-Express” ti conviene farlo al più presto, dato che è un grandissimo capolavoro. A me è piaciuta molto la misteriosa atmosfera del treno. Oppure, se vuoi conoscere un’altra tra le più note investigatrici, ti consiglio “Assassinio allo specchio” (o “Silenzio: si uccide”); le protagoniste sono infatti l’anziana e simpatica Miss Marple e una lunatica e famosissima attrice.
Ci scommetto una cifra: il colpevole è il maggiordomo!
Spiritosa. Per nominarti un altro libro: “E’ troppo facile”! Stai certa già dall’inizio che il colpevole non è mai così scontato.
Eh lo so. Per entrambi i libri che ho letto ero certa fino all’ultimo di aver risolto il caso e invece ho sbagliato in pieno. Non sarei una buona investigatrice!
Beh, chi potrebbe mai essere tanto abile quanto i personaggi creati da Agatha Christie? Ritengo che lei fosse un genio assoluto. A me, ad esempio, non attirano molto i romanzi del giallista Arthur Conan Doyle, perché sono privi di quell’ingrediente segreto che utilizza Agatha Chistie. Le sue pagine, i suoi libri sono come i biscotti: uno tira l’altro.
Ecco il nuovo giallo: trovare l’ingrediente segreto di Agatha Christie. Chi l’avrà nascosto?
Solo uno come Poirot potrebbe scoprirlo.
Chissà, forse c’è qualcuno di tanto accorto tra i lettori della biblioteca: ti ricordi come riuscivano bene nella “caccia di libri” proposta qualche mese fa in questo blog, con il gioco “Libri in maschera”?
Oh, eccome se lo ricordo! E vorrei proprio chieder loro:
che gialli ci consigliate voi? Cosa pensate di Agatha Christie?

Su, investigate, siamo certe che riuscirete a svelare grandissimi capolavori della lettura!

 Elisabetta e Anna Maria

lunedì 15 luglio 2013

D'estate in biblioteca... perchè?


D'estate in biblioteca
perché:

  • in questo periodo si cerca di più la letteratura d’evasione, come i romanzi, e ce ne sono moltissimi;
  • si può liberare la mente leggendo riviste, o prendendole a prestito;
  • a costo zero, prendendosi solo un po’ per tempo, si possono trovare le guide del Touring o dell’EDT dei luoghi dove si andrà in vacanza;
  •  si sta al fresco, in un ambiente stimolante;
  •  si possono trovare dei film per le “notti bianche” da trascorrere con gli amici, e non si paga nemmeno il noleggio;
  • si può trovare una connessione internet;
  • si possono stampare i biglietti aerei … o qualsiasi altro file;
  • si possono consultare offerte lavorative o locandine di corsi in partenza;
  • si possono trovare informazioni relative a iniziative estive;
  • si può vagare tra gli scaffali con gli amici in tutta tranquillità, scambiandosi consigli o condividendo letture;
  • si può studiare, se lo si deve fare;
  • si può chiedere in interprestito il libro che non si è ancora letto… e che ora si ha il tempo di leggere;
  • ci si può sentire meno soli, perché la biblioteca è un luogo frequentato.
Se vi viene in mente altro, aggiungetelo qui sotto…
e venite a trovarci.

lunedì 8 luglio 2013

Strana storia di una bicicletta, e di una strada principale, e di un campo deserto

Il Gruppo "Voci di Carta" sta per andare in vacanza per un paio di mesi. Riprenderà la sua attività in autunno ed invita fin d'ora chiunque voglia provare a leggere in pubblico e in gruppo, a voce alta, a venire a conoscerci, partecipando agli incontri.
E' bello chiudere questi mesi trascorsi assieme con uno dei testi letti nella serata "Pedalando in bicicletta" e "autoprodotti". Il ricordo che vi regaliamo, sempre legato all'ecologico mezzo a due ruote, è quello di Luca Bianchin.




"Questa è la storia di una differenza e di un’identità perduta, mai ritrovata.
Ed è la storia di una bicicletta.

Della mia esperienza di infantile ciclista non ho molti ricordi. Pochi, pochissimi. Non ricordo la prima volta in cui sono montato in sella. Non ricordo nessun triciclo. Ricordo anche poche cadute.
Per me, ventitreenne che cerca di scavare nella memoria, la bicicletta è come se fosse un “di fatto” sempre esistito: una necessità, più che un caso. Ma prima che il “di fatto” diventasse reale – negli anni della gavetta, insomma – sicuramente molte cose sono successe. Non le ricordo, ho detto, quasi tutte. Quasi, appunto … perché una la ricordo benissimo.

Era un tardo pomeriggio di Giugno, il sole iniziava il suo tramonto ed io tornavo a casa in bicicletta. Non ero solo, ero con mio padre. Stavo risalendo via Codalunga, la strada che da Mignagola conduce verso Vacil, il mio paese.
Io gestivo una piccola bicicletta dai colori blu, viola, ruote bianche, manubri rosa. Era una bicicletta bellissima, e credo di aver attraversato parecchie cose importanti, nella mia vita, su quella bicicletta. (peccato non ricordarsene).
Ad un tratto perdo il controllo del mezzo colorato che avevo tra le mani; esco dalla strada principale e finisco, solo, in mezzo ad un campo di frumento, da poco tagliato e raccolto. Presi paura e con lo sguardo (forse in lacrime) cercai mio padre.

Era la prima volta che uscivo in quel modo da una strada, la prima volta che venivo (da chi? Non si sa) spostato dal mio baricentro perfetto. Slanciato, decentrato, protratto e infine caduto. Senza le braccia a cui ero abituato che mi attutissero l’urto e la vergogna, che soffocassero la paura, che consolassero i dubbi e sgridassero quel “chi” misterioso che aveva osato tanto. Era la prima volta che acquisivo consapevolmente il concetto di differenza, diverso, Altro.
Sono più rientrato nella strada principale? O non è forse il nostro un eterno vagare in terre sconosciute, su mezzi colorati – e poi dimenticarsene?"

mercoledì 3 luglio 2013

La mia prima volta (in bicicletta)


Foto di Flickr, di libero utilizzo
Proseguiamo oggi con la pubblicazione dei ricordi personali di alcuni lettori del nostro Gruppo "Voci di Carta", letti lo scorso giovedì, in occasione della serata "Pedalando tra le pagine", dedicata alla bicicletta. Quello che segue è il brano di Monia Dal Gallo.






VAI !VAI! VAI! 

Ce l’ho fatta!
Sono grande!
Pedalo da sola!
Niente più rotelle!Niente più aiuti!
Solo io e la mia bicicletta!
Posso farcela
Posso continuare a pedalare,
Sentire ancora la brezza tra i capelli
Assaporare questo senso di libertà
Di vittoria…

ATTENTA!

L’asfalto,
Il ginocchio che duole
La bici accartocciata
Una lacrima
E poi…
Via!
Di nuovo
In sella
Perché …
Io
Ce la posso fare!
E′ la mia prima grande sfida
E
Io
La vincerò!