venerdì 13 ottobre 2017

Da Geda alla Di Pietrantonio sull'Isola dei lettori

Lunedì scorso l’Isola dei lettori ha ospitato virtualmente in biblioteca Fabio Geda, con “Se la vita che salvi è la tua”.
Prima di iniziare a parlare di questo libro, grazie anche alla partecipazione di nuove persone, si è riflettuto di come pare cambiato il ritmo dei libri in questi ultimi anni: i testi contemporanei sembrano più veloci dei testi del ‘900, come i film o i cartoni animati, d'altra parte. E’ cambiato pure il linguaggio, semplificandosi molto.   
Il libro di Fabio Geda è stato letto interamente, tra i presenti, solo da un paio di persone.
Il protagonista del romanzo vive in uno stato di frustrazione: è un insegnante precario, con difficoltà ad avere figli, che affronta un viaggio (non solo fisico, ma anche interiore) alla scoperta di se stesso. Fabio Geda si è ispirato ad un conoscente, clandestino in America, per raccontare poi le vicissitudini del suo protagonista. Il romanzo cita e prende spunto dal quadro di Rembrandt “Ritorno del figliol prodigo”, cosa che è piaciuta a chi ha affrontato il libro.
Esce forte il tema del rapporto tra genitore e figlio, e sotto sotto (ma magari è proprio questo il centro del libro) il tema dell’immigrazione -il protagonista viene accolto e aiutato sempre da stranieri-. Il sospetto che il tema dell’immigrazione sia centrale più di quanto sembri nasce dalla consapevolezza che l’autore è sensibile alle tematiche sociali. Viene letta quindi una breve biografia e bibliografia dell’autore.

Alcuni titoli e autori usciti nella discussione successiva, volta a scegliere un nuovo titolo per l’incontro di novembre:
La notte ha la mia voce / Sarchi
Quel che resta del giorno / Ishiguro (premio Nobel 2017)
Mia madre è un fiume / Di Pietrantonio
Le otto montagne / Cognetti
Olive Kitteridge / Strout

Piccola riflessione sulla necessità di leggere classici, ogni tanto. Quindi, alcuni autori citati:
Lalla Romano
Yourcenar
Ibsen
Dostoevskij 
Buzzati
Calvino
Coetzee
In particolare, di quest’ultimo, Premio Nobel, l’unico lettore di sesso maschile presente alla serata, parla di “Aspettando i barbari”, un libro uscito nel 1983 e poi riedito, nel quale si trova una riflessione sugli “altri da noi”, una lettura della società.  Si trovano delle affinità con “Il deserto dei tartari” di Buzzati.

Ci si incontrerà nuovamente lunedì 13 novembre, alle ore 21, in Villa Olivi, in un’Isola quasi invernale, a parlare di “Mia madre è un fiume” di Donatella Di Pietrantonio, premio Campiello 2017 con "L'arminuta".

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