Qualche anno fa, a giugno, avevamo pubblicato un post sulle donazioni alla biblioteca, con principi validi, crediamo, anche per altre biblioteche pubbliche comunali, che normalmente non sono biblioteche di conservazione.
Dicevamo allora, ed è un pensiero valido ancora oggi:
"Chiediamo ai lettori di evitare di portare, in ogni caso: vecchie
enciclopedie o
vocabolari, opere scientifiche, sociologiche, economiche, mediche molto
datate; libri mal tenuti o di contenuto ampiamente superato. Vanno
purtroppo
eliminati a priori."
Nonostante noi bibliotecarie lo precisiamo di volta in volta a voce ai gentili donatori, non sempre veniamo comprese, quindi vi proponiamo in questo post qualche esempio visivo di cosa è meglio evitare di portare. Capiamo che è difficile eliminare i libri, buttarli. Ma, come dicevamo in quel vecchio post, se non lo fate voi, dovremo essere noi a dover dolorosamente "praticare l'eutanasia" ai libri inutilizzabili.
- chiediamo di "suddividere" la donazione, se molto corposa, in pacchetti di 20 libri alla volta: questo per consentirci di visionarli, smistarli ed eventualmente catalogarli. No quindi a decine di libri schiacchiati in borse e scatoloni;
- raccomandiamo nuovamente di non portare libri superati, sottolineati, con pagine spezzate. No a libri obsoleti o rovinati!
- per ribadire il concetto, pubblichiamo la copertina di un libro tenuto per anni in qualche luogo umido, consumato dal tempo, che non può essere certo dato in mano a un lettore. Prendereste in prestito o acquistereste un libro così?
- nei libri che ci vengono portati a volte si trovano ricordi personali, scritti, tessere, lettere. I libri dovrebbero essere donati senza beni personali al loro interno.
Una biblioteca comunale, che cresce grazie alla sua comunità, è costituita da un patrimonio che è frutto di una scelta che deriva dalle caratteristiche stesse della biblioteca e dalla richiesta dei suoi lettori. Non è quindi un deposito di qualsiasi opera pubblicata, o di cosa i lettori stessi a casa non tengono e non leggono più.
Anche la biblioteca stessa, periodicamente, fa una revisione, cioè prende in esame quello che possiede, eliminando (o a volte sostituendo) opere obsolete o non prestate da molto tempo.
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