“Librerie e biblioteche sono i luoghi dove il mio lavoro di illustratore e autore incontra il lettore” racconta Fabian Negrin, “i ponti che i miei libri devono attraversare per il loro completamento come tali. Fin lì sono pagine morte alle quali il lettore, se vuole, può dare vita. Già questo non sarebbe poco, ma c’è ancora un motivo, più personale ed ‘egoistico’ per ringraziare le librerie e biblioteche pubbliche di essere aperte (insieme ai musei, le mesticherie, il mio tavolo di lavoro e qualcos’altro): loro sono ‘Heimat’ (la parola ‘Patria’ non riesco a usarla, mi ricorda troppo Videla e Pinochet), gli ambienti che, in 57 anni, mi hanno permesso di essere chi sono.”
La scritta “sicura” che appare nelle versioni del
manifesto per biblioteche e librerie non ha nulla di ufficiale, precisa Negrin, ma è un
augurio, perché la sicurezza dipenderà in gran parte dai gesti di
ciascuno di noi.
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