lunedì 24 ottobre 2011

"Il gusto proibito dello Zenzero" di Jamie Ford

"Cosa ci faranno con questa roba? La bevono?" domandò Hanry, guardando la sua busta. "Papà mi ha raccontato che una volta usavano lo zenzero giamaicano per fabbricare il gin in casa".

1942, Seattle. In un locale jazzista, i neri sono costretti a procurarsi lo zenzero clandestinamente per fabbricarsi l’alcool, razionato loro assieme a zucchero, benzina e copertoni.
Nello stesso anno, nello stesso locale, due ragazzini si incontrano segretamente per lasciarsi emozionare dalla stessa musica. Lui è Hanry e lei è Keiko: si sono conosciuti a scuola. Quanto peso ha il fatto che lui, Hanry, abbia i genitori cinesi, mentre lei, Keiko, abbia origini giapponesi? A loro non importa della guerra, né del razzismo, né di un sottile filo spinato; non conta che normalmente sia vietato, per i cinesi e per tutti gli americani, avere contatti con i giapponesi, nemici degli Stati Uniti. Hanry e Kaiko si sentono figli della stessa patria, l'America, perchè sono nati nello stesso ospedale a Seattle, ma sono anche vittime dello stesso odio, causato dallo strano colore della loro pelle.

Il romanzo mi ha profondamente colpito, più di quanto mi aspettassi. Non è una semplice storia d’amore; racconta anche di amicizia, di odio, di relazioni familiari, di scelte e di molto ancora, perchè in quelle 359 pagine, scorrevoli dopotutto, chiunque vi può trovare i temi che più si avvicinano alla propria esperienza. Lasciatevi emozionare da Sheldon, fedele amico e compagno di viaggio, intimorire dal padre di Hanry, austero e legato con rigore alla tradizione, sorprendere da Marty, figlio coraggioso e intraprendente, e commuovere dalla dolce figura esile di Ethel.

Anna Maria

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