MAMMA, SPEGNI LA TV E RACCONTAMI UNA STORIA.
"Perchè leggere ai bambini?"
La domanda sorge spontanea in una
società come la nostra, in continua evoluzione, in cui
effettivamente i libri sembrano non avere una funzione predominante.
Anzi, molti potrebbero pensare che
un libro, per un bambino di oggi, risulti tutt'altro che interessante, dopo ore
di televisione, la quale riproduce storie e racconti in maniera più
diretta e realistica, grazie all'esistenza del "virtuale".
E' sicuramente più semplice stare
davanti ad uno schermo, che pensa per noi quasi fossimo noi lo schermo stesso,
che rielabora le immagini da sé. La fatica risulta minore.
Non bisogna dimenticare, però, che
il gioco più amato dai bambini è quello d'immaginazione, non soddisfatto dalla televisione. Lei parla, ma non ascolta. La si può guardare, ma non toccare. Può
descrivere sentimenti, ma non può donare un abbraccio. Racconta lo stesso
cartone animato sempre allo stesso modo. Invece, un libro lo si legge sempre in maniera diversa, cambiando intonazione della voce e interagendo con il bambino.
Il libro è come un gioco. Il bambino lo può ammirare, annusare, manipolare, gettare a terra, mettere
in bocca, ascoltarne il contenuto da un adulto. E ha il diritto anche di non
farselo raccontare affatto.
Inoltre, la lettura a voce alta soddisfa il bisogno di
affiliazione del bambino (soprattutto se è un genitore a leggere) e sviluppa la
creatività, il linguaggio e l’empatia. E’un modo simpatico e accattivante per
avviare il bambino, fin dai primi mesi di vita, al mondo dell’apprendimento, alla socializzazione e, chiaro, alla lettura! E vi assicuro, è divertente e gratificante anche per chi legge.
Io non sono una madre, né
un’educatrice, solo una studentessa, ma, oltre ad avere un meraviglioso ricordo
di quando ero piccola (il mio libro preferito era “Io mi mangio la luna”), ho
più volte provato a leggere a bambini (grazie alla biblioteca di Breda e a Nati per Leggere) e ogni volta l'esperienza si è rivelata unica. Spero l’abbiate provata anche voi!!
Anna Maria
Fantastico!!!
RispondiEliminaConcordo pienamente!
La televisione - il potere dell'immagine, del virtuale - dell'immagine presentata, posta, avvicinata - - annulla la facoltà immaginativa.
Sarebbe interessante riflettere su un fatto: un libro dice di più nel "detto" o nel "non detto"? Nel libro colpisce di più ciò che viene descritto, raccontato (presentato) o ciò che viene taciuto, mascherato, appena accennato? Cosa ci stimola di più in un libro? Cosa attiva la nostra immaginazione? L'avvenimento, o l'accenno? E se un libro dicesse di più nei suoi silenzi?! La saggezza del libro sta forse - e qui non me ne vogliano gli scrittori! - nel suo tacere e nel suo lasciar dire al lettore? Il lettore - non sarà mica lui il vero, sempre unico protagonista?
Complimenti a questa studentessa che denota una maturità nelle riflessioni fuori dal comune!
RispondiEliminaConcordo pienamente, il libro specie per un bambino piccolo è senz'altro un gioco e il legame che si crea tra un adulto che legge ed un piccolo che ascolta è unico e fondamentale sia sul piano cognitivo sia e soprattutto sul piano affettivo.
Ben venga anche la televisione con le sue opportunità ma guai se dovesse soppiantare un bel libro o ancora peggio il legame diretto con le altre persone!