martedì 7 febbraio 2012

Auguri, Charles!


Esattamente 200 anni fa, a Portsmouth, nella costa meridionale dell’Inghilterra, nasceva Charles Dickens.
Tutto il mondo, dall’Inghilterra allo Sri Lanka, lo festeggia con numerose iniziative.
Anche il motore di ricerca Google, per celebrare l’evento, ha pensato di dedicargli un doodle (il disegno che sostituisce o abbellisce la scritta).
Di Dickens spesso si leggono i romanzi, ma si tralascia la vita, altrettanto interessante: fatta di duro lavoro già a 12 anni, continui trasferimenti di residenza e debiti da saldare lasciati dal padre. Ebbe fama precoce e creò una famiglia numerosa.
Affamato lettore fin dall’infanzia, sperava che la sua preparazione culturale lo portasse, prima o poi, ad altri compiti. Accadde. Dopo aver lavorato presso uno studio di avvocati, fu infatti assunto come giornalista da un quotidiano, e un po’ alla volta trovò il suo spazio, pubblicando in dispense mensili i “Quaderni postumi del Circolo Pickwick”.
Considerato uno dei migliori ritrattisti ed osservatori della Londra del 1800, soprattutto nei suoi aspetti patetici e grotteschi, fu un eccellente narratore di viaggi. Fra i suoi diari, va ricordato “Pictures from Italy”, dove racconta il nostro Paese intorno al 1845, un Paese frantumato, che colpisce e ferisce. L’Italia è buffa, al suo occhio di inglese coloniale.
I suoi romanzi più letti, almeno nella nostra biblioteca, sono “Le avventure di Oliver Twist”, “David Copperfield”, e il famosissimo “Canto di Natale”, del quale sono state anche realizzate versioni per bambini e un film d’animazione.
Per certi versi, Dickens è ancora un contemporaneo … e ci piace pensare che pure per noi, come per lui, ai “Tempi difficili”, seguano le “Grandi speranze”.

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