venerdì 7 giugno 2013

Guido Sgardoli (visto da Fiorella)

Oggi pubblichiamo le impressioni di Fiorella (Terza A della scuola media "Galileo Galilei" di Breda), in merito allo scrittore Guido Sgardoli, incontrato assieme ai suoi compagni lo scorso 3 maggio.


Avreste mai detto che una persona si trovi a fare lo scrittore quasi per caso? Io no di certo, eppure è questo che è successo ad un importante scrittore italiano contemporaneo, Guido Sgardoli. Noi ragazzi di 3 media abbiamo avuto la meravigliosa possibilità di incontrarlo, di scoprire la sua storia e di riflettere con lui su questa bellissima passione: la lettura. Guido Sgardoli, autore non categorizzato, dal suo punto di vista, perché le sue storie non appartengono né a un genere letterario specifico né a una categoria di lettori, abita vicino a noi, a San Donà di Piave, ma viaggia molto, perché viaggiare è la sua seconda passione, che riesce a trasmettere anche nei suoi libri, ed è conosciuto in molti paesi grazie al suo grande talento. Fama iniziata quasi per caso. Da piccolo Guido non leggeva molto, se non i fumetti, e non si interessava molto al mondo dei romanzi e della lettura impegnata. Il suo ingresso vero e proprio nel mondo della lettura è avvenuto all’inizio della terza media. Durante l’estate aveva letto un libro che, a settembre, si era offerto di presentare alla classe, tranquillo del fatto che non gli sarebbe stato assegnato alcun voto. Ciò che l’ha cambiato per sempre però non è stata tanto la lettura del libro,  bensì ciò che è successo dopo, quel giorno a scuola. Aveva presentato la trama del libro perfettamente, e poi l’insegnante gli aveva chiesto : “Di cosa parla questo libro?”. Lui, preoccupato che la prof non avesse capito, le aveva rispiegato la trama, e lei tranquillamente le ha risposto “Sì, io la trama l’ho capita. Ma di che cosa parla questo libro?”. Lei voleva capire di che cosa PARLAVA il libro, non di che cosa “SCRIVEVA”. E’ stato grazie a questa ambigua domanda della prof. che Guido ha cambiato totalmente i suo punto di vista riguardo i libri. I libri hanno iniziato ad essere per lui qualcosa di più che semplici storie scritte su un foglio bianco uguali per tutti.  Da quel giorno si è “staccato” dalla trama, e ha scoperto l’altra parte dei libri, quella più bella, ossia ciò di cui un libro parla a Te, ciò che un libro Ti racconta, Ti dona. A te, e non necessariamente agli altri. Tutti i libri parlano, ma noi non siamo sempre chiamati ad ascoltarli. A volte non ci accorgiamo di quello che un libro ci sta dicendo perché non siamo nella condizione adatta, o più semplicemente perché quel libro non è “per noi”.   Non è vero che i libri sono noiosi. Dipende da quelli che troviamo. Se per esempio trovi un libro che “parla di te”, allora quel libro non ti annoia di sicuro. Se un libro ti piace, nella maggior parte dei casi, è perché parla di te. Ciò non significa che la storia che stai leggendo riguarda solo te, non c’è il tuo nome scritto tra le pagine di quel libro, ma può esserci semplicemente la tua storia, anzi: una storia uguale alla tua.  Le storie possono viaggiare nel tempo e nello spazio, ma rimanere invariate. Come ci ha consigliato Guido Sgardoli, noi ragazzi non dobbiamo leggere solo libri che parlano degli adolescenti d’oggi perché li sentiamo vicini. Tantissimi libri possono
Foto dal sito: http://www.festivaletteratura.it/
esserci molto più vicini di quanto noi non immaginiamo. Basta cambiare la trama, ma la storia, quella che parla a noi, di noi,  rimane sempre la stessa che sia ambientato nel medioevo, nel 1600 o nell’epoca preistorica. Ma allora, com’è che Guido Sgardoli è diventato uno scrittore? Quel giorno, così su due piedi? No, lui ha continuato i suoi studi, si è laureato, è diventato veterinario, dedicandosi però sempre molto alla lettura. Scriveva per sé, cercando di copiare i diversi modi di scrivere di diversi scrittori, o inventandosi semplici “storielle”. Solo dopo tanto tempo è emerso il suo grande talento. All’incirca una decina di anni fa si è iscritto a un concorso di scrittura, così per provare, quasi per gioco. Dopo aver vinto questo concorso ed aver vinto un premio in denaro, cosa che lui riteneva assurda perché trovava assurdo venir pagato per qualcosa che aveva fatto per divertimento, ha iniziato a pensare che, forse, avrebbe potuto provare a fare qualcosa di più.  E così ha iniziato a scrivere i suoi libri che, quando sono stati pubblicati, hanno avuto molto successo, sia in Italia che all’estero.  Ora come ora si ritrova ad essere scrittore di professione e a fare il veterinario come hobby. Scrittore, lui, lo è diventato così, facendo qualcosa che gli piaceva.
“Il bello di scrivere è non sapere come vanno a finire le storie, ma scoprirlo man mano che vengono scritte. Io infatti i libri li scrivo prima di tutto per me, la storia deve PARLARE a me. La scrivo e la leggo. Poi, quando la storia “incontra” una persona qualsiasi che non ha nulla in comune con me e rimane nel cuore e nella memoria di quella persona, è allora che il libro diventa un successo. Il vero successo per uno scrittore arriva quando un suo libro parla a qualcuno, se quel qualcuno si ricorderà di lui e della storia che racconta.” 
Noi ragazzi siamo stati davvero molto fortunati a conoscere Guido Sgardoli, una persona che con la sua semplicità e la sua schiettezza, ma soprattutto con le sue storie, riesce a parlare a migliaia di persone diverse in tutto il mondo. E allora, vista l’ esperienza di questo grande scrittore, quale può essere il segreto per diventare scrittori? “Bisogna scrivere per divertirsi, perché piace. Forse è questo il trucco, il segreto per diventare scrittori. E ovviamente, bisogna sempre seguire le strade blu nella nostra vita, le strade più anguste, forse più lunghe ma sicuramente migliori è più meritevoli. Bisogna sempre tentare e rischiare nella vita. Mai prendere le strade rosse per pigrizia o perché sono più facili e più sicure, sempre quelle blu. Bisogna buttarsi per realizzare i propri sogni.”

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