lunedì 29 settembre 2014

Letture in ConCorso: "Dieci piccoli indiani" raccontati... dall'assassino

Anna Maria Zampieri ha prodotto l'originale recensione che ha vinto nella categoria 15-20 anni del Concorso "Letture in conCorso 2013-14", la cui premiazione si è tenuta martedì 16 settembre.
Il libro letto e raccontato è "Dieci piccoli indiani" di Agatha Christie.


In realtà, siamo tutti assassini, SONO tutti assassini.
Ma io, dopotutto, chi sono? Sono tra loro? Sono nascosto? Sarebbe troppo facile per voi saperlo. Mi togliereste subito di mezzo, così che non possa più morire nessuno.
Come la sentite, la mia voce? Calda? Gutturale? Suadente? So cosa pensate di me: sono spregevole. Un verme. Un mostro. Però ve lo ripeto: qui sull'isola sono tutti assassini, tutti hanno compiuto un omicidio, quindi lo sono tutti.
Passiamo ora al mio piano. Volete che ve lo racconti? Vi accennerò a qualcosa, non posso mica svelarvi tutto. L'ho pensato a meraviglia (non dite che non è vero!) e pure con ironia, a partire dal biglietto che li ha fatti approdare qui. Si sono bevuti tutti la storia del cordiale invito a trascorrere del tempo a Nigger Island.
Per non parlare della filastrocca che ho appeso in camera di ciascuno. Ahah! Di “Dieci piccoli negretti” non ne rimane nemmeno uno! Una canzonetta così simpatica e così macabra al tempo stesso, perché è così che piace a me. Ho voluto condire tutto con l'ironia per divertirmi di più.
Mi fa ridere il modo in cui portano avanti le indagini. C'è chi pensa di aver scovato il colpevole, c'è chi ha paura e basta, vorrebbe solo andarsene dall'isola. Delle due categorie, la prima è la peggiore. Illusi. Non sono poi così bravi e poi so che, in fondo, hanno paura pure loro, solo che non lo vogliono ammettere. Pensano di poter salvare qualche vita. La loro prima di tutto, e a lungo andare solo quella, brutti infami. Il fatto è che non sono abbastanza scaltri da riuscire a cambiare il destino svelato dalla filastrocca.
Su, ora ditemi contro puntereste il dito. Su una signora? Non ditemi che le avete scartate subito, solo perché sono donne. Eppure potrei proprio essere Vera, o la signorina Brent. Chi lo sa. E tra gli altri? Qualcuno sembra troppo impulsivo. Forse avete escluso anche lui, perché sapete che trovare il colpevole non è poi così semplice. E scommetto che non pensate nemmeno che l'organizzatore di tutto ciò sia assolutamente esterno alla vicenda. Potrebbe anche darsi. A meno che non crediate che possa esserci una forza sovrannaturale dietro a questa carneficina: io potrei benissimo essere uno spirito o chissà cosa.
Ad ogni modo, non mi scoprirete mai senza leggere “Dieci Piccoli Indiani”.
Sarò anche poco modesto, ma Agatha Christie non aveva mai inventato un personaggio come me. Sono il più scaltro, il più macabro, il più vendicativo tra tutti. Gli altri romanzi della scrittrice britannica, pur essendo oltremodo rispettabili e affascinanti, non valgono quanto “Dieci Piccoli indiani”.
So che avete questo romanzo nelle vostre librerie, pieno di polvere ormai perché non avete mai avuto il coraggio di leggerlo. Avete ragione: è un romanzo del terrore e non dormirete per notti e notti dopo averlo letto. Io sarò il vostro incubo, non ha importanza se io sia o meno un personaggio inventato.
Non date importanza alla paura. Scopritemi.

 

2 commenti:

  1. Ottima recensione, brava!

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  2. devo dire che questa recensione mi piace perchè è andata oltre un semplice commento al libro, qui il protagonista esce fuori, "prende per il bavero" il potenziale lettore e lo coinvolge, in maniera originale ed efficace. la recensione diventa un racconto essa stessa, piacevole da leggere, grazie!

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