lunedì 22 settembre 2014

Letture in ConCorso: "Le voci del bosco" con le parole di Marta

Marta Neso ha scritto la buona recensione di "Le voci del bosco" di Mauro Corona, risultata prima nella categoria dai 21 anni in poi del Concorso "Letture in ConCorso", la cui premiazione si è svolta lo scorso martedì. La riportiamo qui:

Per leggere un libro di Mauro Corona, bisogna mettersi comodi, tenere gli occhi aperti quel tanto che basta per riuscire a vedere le parole, e poi farsi coinvolgere e trascinare dalle emozioni e dalle sensazioni. Mauro Corona non usa la penna per scrivere, ma una bacchetta magica che ti porta in altri mondi, che sia all’interno di un bosco o a passeggio tra le vecchie mura di Erto, a conoscere e scoprire storie racchiuse tra le vecchie mura delle case o tra le fronde degli alberi.
E leggendo il libro “Le voci del bosco” sembra di stare nel bosco, riuscire quasi ad intravedere l’eleganza della betulla che piega le sue fronde al vento senza spezzarsi, o scorgere solitario il vecchio saggio del bosco, l’abete bianco.
Voci di Bosco è un racconto all’apparenza semplice, un succedersi di descrizioni delle varie piante che abitano il bosco, degli usi che una volta si facevano dei vari alberi; un susseguirsi di ricordi legati all’infanzia di Corona, al suo passeggiare nei boschi soprattutto con il nonno, dal quale ha imparato l’importanza di ogni singolo albero. E’ la descrizione delle varie “personalità” che abitano il bosco, ognuna delle quali con una sua funzione, un suo scopo. Un tempo si viveva immersi nella natura, con i suoi ritmi e tempi; si viveva nel bosco e con il bosco: la bravura e capacità dell’uomo era saper scegliere l’albero giusto in base alle necessità e non pretendere che gli alberi si adattassero ai capricci umani. Come ben descrive Corona ogni tipo di albero prevedeva un impiego particolare, specifico al suo tipo di legno, che richiedeva anche una particolare lavorazione diversa da albero ad albero.
E, come il bosco è abitato da varie personalità differenti tra loro, a volte complementari, a volte troppo diverse ma ugualmente capaci di convivere, così dovrebbero essere le nostre comunità: un insieme di varie persone, diverse o forse uguali, che abitano gli stessi palazzi, le stesse vie, frequentano gli stessi luoghi, rispettandosi e apprezzando ognuno le diversità dell’altro.
Così dal bosco, a ben guardare, potremmo imparare ancora molto: a stimare e rispettare gli altri per quel che sono, e anziché cercare di cambiarli a nostro piacimento, provare ad apprezzare e scoprire le qualità che ognuno certamente racchiude. Accettare ognuno per quel che è e non per quello che noi vorremmo diventasse. Accettare noi stessi per quel che siamo, e non provare a cambiare la nostra natura solo per cercare di piacere agli altri.

2 commenti:

  1. Vorrei sapere un vostro parere sui libri di Corona.Lo so che hanno un grande successo,ma non ne capisco il perchè.Ho letto numerosi suoi libri,non mi piacciono,perchè molto spesso hanno mi danno l' idea del non intenditore dei boschi.Nella copertina di "Profumo di resina "c'è un albero che non ha resina,un errore madornale.Ora mi aspetto tutti le critiche a questo amato autore,molto inflazionato.La sua mise poi,non mi piace per nulla.Ma dai Corona ,fai l'autore serio,non il rozzo boscaiolo .
    Una corregionale

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  2. Gentile corregionale,
    grazie per questo commento.
    La biblioteca ha voluto solo dare visibilità a questa recensione, che è stata premiata per la semplicità di esposizione e non per il giudizio dato al libro.
    Ogni lettore può avere ed esprimere la sua opinione sui libri letti.
    Il dibattito comunque è aperto e chiunque voglia partecipare può farlo.
    In ogni caso, affinchè il dibattito sia utile e interessante, invitiamo tutti a valutare i contenuti dei libri e a tralasciare l'aspetto esteriore dei libri e dei loro autori.
    Le bibliotecarie

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