sabato 27 gennaio 2018

Per non dimenticare: giorno della Memoria e giorno del Ricordo

L'amministrazione comunale, tramite la biblioteca, organizza un reading per commemorare il Giorno della Memoria, che cade oggi, e il Giorno del Ricordo, che verrà celebrato il 10 febbraio.
Il reading, a cura di Livio Vianello e con le musiche di Oreste Sabadin, si terrà il 5 febbraio, alle 20.30, presso l'auditorium della scuola primaria "Puccini" di Breda di Piave. Più in basso in questo post troverai ulteriori indicazioni.

Il Giorno della Memoria è stato istituito in Italia il 20 luglio 2000, dall'ONU nel 2005.
Secondo il testo dell’Assemblea Generale del 2005, ogni anno, il 27 gennaio, tutti gli stati membri delle Nazioni Unite hanno il dovere di "far ripassare" alle nuove generazioni le “lezioni dell’Olocausto”.
Il 27 gennaio del 1945 fu il giorno in cui, alla fine della seconda guerra mondiale, i cancelli di Auschwitz vennero abbattuti dalla sessantesima armata dell’esercito sovietico: ecco perchè la scelta di questa data nella quale si riporta la memoria alle vittime del nazismo, quanto un’occasione di riflessione.

Il giorno del Ricordo è invece una solennità civile italiana, istituita con una legge del 30 marzo 2004.
Questa commemorazione vuole rinnovare "la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale".
La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, fu firmato il trattato di pace che assegnava alla Jugoslavia l'Istria e la maggior parte della Venezia Giulia.

Il reading che Livio e Oreste metteranno in scena porterà alla luce la storia di Arpad Weisz, attraverso la lettura del libro "Dallo scudetto ad Auschwitz" di Matteo Marani.
Per quale motivo uno dei grandi personaggi degli Anni 30 è caduto nell'oblio al punto da non conoscerne oggi neanche il nome? Da queste domande nasce e si sviluppa il viaggio-inchiesta alla scoperta del trainer che ha vinto lo scudetto con l'Inter nel 1929-30 - il primo della Serie A come la conosciamo ora - e di altri tre titoli nazionali col grande Bologna, oltre al Trofeo delle Esposizioni, la Champions League dell'epoca, conquistato contro i maestri del Chelsea. Era il 26 ottobre 1938 quando il protagonista di questo libro si dimise da tecnico del Bologna che aveva portato a dominare il calcio in Italia. A lui, Arpad Weisz, ebreo purosangue, e ai suoi famigliari, non fu più permesso di vivere in Italia dalle leggi razziali promulgate da Mussolini. Il 10 gennaio 1939, insieme ad altri profughi, si rifugiò in Francia passando dal valico di Bardonecchia. Da Parigi si spostò in Olanda nella cittadina di Dordrecht dove, per quasi due anni, fece l'allenatore prima di essere deportato in un lager senza ritorno. La lettura è adatta ai ragazzi dai sedici anni e agli adulti.

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